INTRODUZIONE

Questo blog tratta di un argomento su cui è utile porre attenzione: l'anziano istituzionalizzato e il ruolo dell'animazione / educazione in questo contesto.
La condizione dell'anziano che risiede nelle case di riposo è notevolmente cambiata nel corso del tempo: se prima si poteva incontrare una maggioranza di anziani autosufficienti, ora la maggior parte degli anziani residenti in strutture ha un forte bisogno di cure mediche e di assistenza; per l'anziano vivere in tal modo può risultare stressante e dequalificante. A questo proposito, allora, ritengo molto importante il lavoro svolto nelle strutture per anziani istituzionalizzate dalle animatrici e/o educatrici il cui compito è quello di aiutare le persone a socializzare e a impegnarsi in progetti con l'obiettivo per la persona anziana di una riqualificazione personale.
Io tratterò questo argomento partendo dalla mia esperienza di tirocinio svolta nella "Casa Albergo per Anziani" di Lendinara (Ro) presso il Servizio Animazione coordinato da tre educatrici.

Visualizzazioni totali

sabato 6 settembre 2014

EMPOWERMNT E ANZIANO

L'agire animativo, nel suo percorso di cambiamento della persona, lavora sulla realtà individuale del soggetto per aprirlo verso la collettività. L'Empowerment si definisce come quel processo che aiuta la persona a consapevolizzarsi rispetto alle sue risorse per aprirsi verso una dimensione dell'alterità e del gruppo, in cui può sperimentare esperienze nuove partendo da quelle personali. Attivare processi di Empowermwet nella persona anziana significa poterle ridare quell'autonomia e quel senso di fiducia in sè stessi, che con l'anzianità spesso si tendono a dimenticare, per riqualificare l'identità personale e dare la possibilità all'anziano di socializzare in gruppo.

giovedì 4 settembre 2014

EDUCAZIONE PERMANENTE

A partire dagli anni '60 del secolo scorso si è cominciato a pensare all'educazione come un processo di apprendimento che caratterizza l'individuo nell'intero arco della vita. Ogni individuo, giovane o meno, mantiene la capacità di apprendere anche una volta superata l'età giovanile; oltre a ciò ogni fase della vita è caratterizzata da scopi e obiettivi che la persona, per sentirsi pienamente sè stessa, deve riuscire a raggiungere. Per questi motivi è importante estendere i processi di educazione, per molti anni associati solo alla scuola, anche agli adulti e agli anziani, in un'ottica di educazione permanente.

martedì 2 settembre 2014

FASI DELLE ATTIVITA'

Durante il mio tirocinio ho notato che le educatrici progettavano le attività seguendo tre fasi:
 -  Progettazione: si parte dall'interpretazione dei bisogni individuali e del gruppo; si analizza il gruppo per capire dove è possibile migliorare la condizione.
 -  Attivazione: l’attività si svolge in setting adeguati in presenza di un educatore che sarà una figura di conduzione o sostegno a seconda dei bisogni dell’altro. Viene monitorato come chi partecipa reagisce all’attività tramite schede di valutazione.
 -   Debrifing: finita l’attività si cerca di fare riflettere i partecipanti su ciò che hanno fatto per farli socializzare e per far emergere le loro sensazioni/emozioni.
 

lunedì 1 settembre 2014

LAVORO DI EQUIPE

Dalla mie esperienza di tirocinio in una struttura per anziani è emerso che il lavoro in equipe non è di certo un'attività  facile poiché tra i vari operatori possono esserci idee e metodi diversi; l’importante è avere sempre in mente il fine comune, che in questo caso è quello di dare benessere agli anziani e di farli vivere esperienze motivanti, solo così sarà possibile raggiungerlo

sabato 30 agosto 2014

Fenomeno invecchiamento: alcuni dati statistici

RAPPORTO ANNUALE ISTAT 2007

OVER 65 
anno 2000 = 16%  -->  metà secolo = 30%

OVER 80
anno 2000 = 4%   --> metà secolo = 10%

giovedì 28 agosto 2014

Ascolto attivo ed empatia

Importante è che durante tutte le attività l’educatore animatore si ponga in una condizione di ascolto attivo nei confronti dell’anziano, mantenendo sempre il confine tra l’identità propria e quella dell’altro. L’ascolto attivo consiste nell’essere disponibili all’ascolto mettendosi nei panni dell’interlocutore; si instaurerà una relazione basata sull’ascolto e l’empatia in cui l’ascolto è la capacità di capire i feedback che provengono dall’altro, e l’empatia è l’immedesimazione nell' altro e la capacità di percepire la sua esperienza.

- Dal mio Diario Osservativo -

mercoledì 27 agosto 2014

L'educatore e l'empatia


L'educatore è una figura professionale che, oltre a promuovere le abilità della persona e la socializzazione in gruppo, deve riuscire ad entrare in sintonia con l'anziano per instaurare una relazione positiva. L'educatore lavora e si confronta cercando di entrare in empatia con la persona, provando ad immedesimarsi nell'altro e a capire cosa realmente prova.