INTRODUZIONE

Questo blog tratta di un argomento su cui è utile porre attenzione: l'anziano istituzionalizzato e il ruolo dell'animazione / educazione in questo contesto.
La condizione dell'anziano che risiede nelle case di riposo è notevolmente cambiata nel corso del tempo: se prima si poteva incontrare una maggioranza di anziani autosufficienti, ora la maggior parte degli anziani residenti in strutture ha un forte bisogno di cure mediche e di assistenza; per l'anziano vivere in tal modo può risultare stressante e dequalificante. A questo proposito, allora, ritengo molto importante il lavoro svolto nelle strutture per anziani istituzionalizzate dalle animatrici e/o educatrici il cui compito è quello di aiutare le persone a socializzare e a impegnarsi in progetti con l'obiettivo per la persona anziana di una riqualificazione personale.
Io tratterò questo argomento partendo dalla mia esperienza di tirocinio svolta nella "Casa Albergo per Anziani" di Lendinara (Ro) presso il Servizio Animazione coordinato da tre educatrici.

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giovedì 28 agosto 2014

Ascolto attivo ed empatia

Importante è che durante tutte le attività l’educatore animatore si ponga in una condizione di ascolto attivo nei confronti dell’anziano, mantenendo sempre il confine tra l’identità propria e quella dell’altro. L’ascolto attivo consiste nell’essere disponibili all’ascolto mettendosi nei panni dell’interlocutore; si instaurerà una relazione basata sull’ascolto e l’empatia in cui l’ascolto è la capacità di capire i feedback che provengono dall’altro, e l’empatia è l’immedesimazione nell' altro e la capacità di percepire la sua esperienza.

- Dal mio Diario Osservativo -

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